Italia – Ministero della Salute: Celiachia, nuovo protocollo di diagnosi e follow up.
La presente informativa è riportata integralmente dal sito istituzionale del Ministero della Salute
Italia – Ministero della Salute: Celiachia, nuovo protocollo di diagnosi e follow up.
Dopo 8 anni è stato definito, mediante accordo tra Stato e Regioni e Province Autonome, il nuovo protocollo di diagnosi e follow up per la celiachia pubblicato nella G.U. n.191 del 19 agosto 2015.
I dati epidemiologici del nostro Paese dimostrano chiaramente che la celiachia non è una malattia rara: nel 2014, infatti, in Italia risultano più di 170.000 celiaci diagnosticati, questo trend è in continua crescita e risultano ancora non diagnosticati più di 400.000 celiaci.
La celiachia è una malattia infiammatoria dell’intestino che spesso si associa a patologie autoimmuni, come il diabete e le tiroiditi, e non sempre viene diagnosticata tempestivamente perché spesso si presenta con sintomatologia sfumata a carico di sistemi ed apparati diversi da quello gastro-intestinale. Alla luce di tale quadro epidemiologico, il Ministero della Salute, d’intesa con le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano, ha deciso di investire sulla diagnosi e il follow-up della celiachia e sulla prevenzione delle complicanze predisponendo un nuovo protocollo diagnostico.
Il nuovo algoritmo comprende uno screening iniziale con test sierologici, seguito da una biopsia intestinale di conferma in tutti gli adulti mentre per la fascia pediatrica la novità è la possibilità di porre diagnosi di celiachia senza ricorrere alla biopsia intestinale, a certe condizioni (presenza di sintomi o segni clinici riconducibili alla celiachia, positività della anticorpi antitransglutaminasi oltre dieci volte il limite superiore della norma e degli anticorpi anti endomisio, riscontro dei geni predisponenti HLA DQ2 e/o DQ8 e risposta favorevole alla dieta senza glutine).
Dall’implementazione del nuovo protocollo ci si aspetta una ricaduta positiva in termini di appropriatezza, con un maggior numero di diagnosi precoci e minor numero di diagnosi errate, con un notevole risparmio in termini di sofferenza, cure inappropriate e ospedalizzazioni per i pazienti non diagnosticati o diagnosticati tardivamente.
Consulta il Documento di supporto scientifico al protocollo per la diagnosi e il follow-up della celiachia (Conferenza Stato-Regioni Accordo 30 luglio 2015)
Data di pubblicazione: 21 settembre 2015, ultimo aggiornamento 21 settembre 2015
Ottimo risultato, ancor meglio seguire i parenti di primo grado di pazienti affetti dalla malattia celiaca, così come fanno in altre regioni che sono esenti ticket ed eseguono esami diagnostici periodici.
Confermo, i feedback ricevuti ci confermano che in Italia non in tutte le regioni è uguale e noi non sappiamo da dove ci scrivi. Noi viviamo a Roma. Anto (che è colei che cucina quasi tutte le ricette GF) quando ha avuto (diversi anni fa) la diagnosi di celiachia ha fatto poi riferimento allo Azienda ospedaliera S. Filippo Neri – allora uno dei centri di riferimento nel Lazio per la celiachia. Oggi anche altre strutture hanno le stesse qualifiche. Senza togliere niente agli altri, ma da allora questo è stata la struttura di riferimento di Anto anche perchè gli operatori presenti hanno una esperienza specifica sulla celiachia. Per quanto riguarda le figlie (non celiache ma potenziali) tutte le ricerche sono state prescritte dagli specialisti della struttura ed eseguite senza costi in quanto figlie di persona celiaca certificata.